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Matricole del Collegio della Mercanzia di Perugia

SOGGETTO PRODUTTORE: Nobile Collegio della Mercanzia di Perugia

STORIA ARCHIVISTICA
Sebbene si debba lamentare la perdita totale della documentazione duecentesca del Collegio della Mercanzia, la conservazione, sia pure con sicure perdite (di cui si dirà più avanti), del resto dell'archivio della corporazione è stata resa possibile dalla sopravvivenza dell'istituzione fino ai nostri giorni: nel caso della maggior parte delle altre arti perugine, infatti, la documentazione è andata completamente perduta o si riduce a pochi frammenti.

Fino al 1390, anno in cui il Collegio della Mercanzia ottenne dal Comune di Perugia due locali all'interno del palazzo comunale e vi stabilì la propria sede, non è possibile indicare dove fosse conservato l'archivio: dal 1390 in poi è assai probabile che fosse situato lì, anche se la prima conferma esplicita nella documentazione risale al 1579 (Archivio di Stato di Perugia, Nobile Collegio della Mercanzia, d'ora in poi ANCM, Adunanze, n. 187), anno in cui l'archivio viene temporaneamente spostato dalla Sala dell'Udienza ai locali dell'ospedale dell'arte in Porta S. Angelo, forse a causa di lavori in corso nel Palazzo dei Priori. Ancora nel 1599 l'archivio si trovava nella sede "temporanea" (ANCM, Statuti, matricole, iscrizioni, riforme, n. 3, cap. 73), e la prima attestazione del suo avvenuto ritorno nella sede abituale è solo del 1732 (ANCM, Diverse, n. 217).

Alla data del 1599, così come si ricava dallo Statuto, le sezioni in cui era suddiviso l'archivio erano le seguenti: atti relativi ad amministrazione e funzioni dell'arte (che comprendeva anche la documentazione relativa all'ospedale); atti del tribunale dell'arte; atti dell'ufficio dell'Annona; atti relativi al Collegio della Sapienza Nuova; atti relativi al Monte Pio Consolino.

Nel sec. XVIII l'archivio è oggetto di ripetuti interventi: nello stesso anno 1732 in cui esso viene riportato nei locali dell'arte al palazzo comunale, il notaio della Mercanzia Francesco Maria Gulini redige un inventario, oggi perduto. Nel settembre 1756 vengono ordinate ed allestite delle nuove credenze, ma la documentazione vi viene collocata in modo disordinato, tanto che già nel 1779 si rende necessario intervenire di nuovo: nell'adunanza del 28 gennaio 1779 si delibera di acquistare nuovi armadi in legno per l'archivio e si incaricano i notai dell'arte di redigere un nuovo inventario, che è il più antico conservato (ANCM, Diverse, n. 222). Nella stessa adunanza si stabilisce anche di estrarre ogni anno a sorte tra i giurati un "Presidente dell'Archivio" incaricato di custodirne le chiavi e l'inventario.

Con la Repubblica romana del 1798, il Collegio della Mercanzia viene soppresso e l'archivio spostato nei locali attigui alla segreteria del Palazzo dei Priori; già l'anno seguente, nel 1799, il Collegio viene ricostituito, ma non recupera immediatamente la sua sede storica, poiché la Reggenza pontificia decide di stabilire nei locali della Sala dell'Udienza un corpo di guardia: il Collegio, fino al 14 agosto 1802, è costretto a tenere le proprie adunanze in un'abitazione privata presso la chiesa di S. Maria degli Aratri. Il 10 settembre 1802 il legato pontificio Rivarola accoglie la richiesta del Collegio e restituisce ad esso la Sala dell'Udienza: nel 1803, quindi, il Collegio decide di incaricare il proprio notaio, Domenico Torelli, di fare un nuovo inventario dell'archivio (ANCM, Diverse, n. 222). Un confronto fra questo e il precedente inventario del 1779 mostra che le perdite di documentazione, negli anni movimentati della Repubblica romana e della restaurazione successiva, se pure vi furono, furono nel complesso limitate: Torelli infatti indica quali partizioni dell'archivio sostanzialmente le stesse presenti nel 1779 ("atti giudiziari dal 1400 al 1797", "libri e carte appartenenti al Nobile Collegio della Mercanzia", "libri e carte appartenenti al Monte Pio Consolino", " libri e carte appartenenti al Collegio della Sapienza Nuova", " libri e carte spettanti all'Annona frumentaria e Abbondanza"). L'unica differenza di rilievo è che nell'inventario del 1803 viene descritta anche la documentazione del tribunale dell'arte, che nel precedente era omessa.

Nel 1809, in epoca napoleonica, il Collegio della Mercanzia viene nuovamente soppresso e, dal gennaio 1810, la Sala dell'Udienza diventa sede del giudice di pace civile. L'archivio viene nuovamente spostato ed è sicuramente questo il momento in cui avvengono le dispersioni e le perdite più ingenti, anche se, dopo la Restaurazione e la ricostituzione del Collegio nel 1814, con il conseguente ritorno dell'archivio nella sede storica, non si pensò subito a redigere un nuovo inventario, e per poter fare confronti con la situazione precedente bisogna attendere l'inventario di Raffaele Belforti del 1938. La documentazione amministrativa, che nell'inventario del 1803 risaliva al 1353, nell'inventario del 1938 (che fotografa la situazione attuale) parte solo nel 1547; della documentazione del tribunale dell'arte, che Torelli nel 1803 aveva potuto vedere e risaliva al XV sec., restavano nel 1938 solo poche tracce. Da segnalare anche che nel 1856, per mancanza di fondi, si estinse il Monte Pio Consolino, che nel 1861 venne inglobato nella Congregazione di carità, che ne acquisì anche gran parte dell'archivio. Nel 1900 chiuse anche il Collegio della Sapienza Nuova, il cui patrimonio e il cui archivio vennero nel 1915 assegnati all'Università di Perugia: nell'archivio del Collegio della Mercanzia rimangono solo pochi pezzi.

Un'altra ingente dispersione, difficile da spiegare perché avvenuta in anni più "tranquilli" per l'istituzione, è quella che interessò il fondo diplomatico del Collegio della Mercanzia (peraltro non descritto né nell'inventario del 1779 né in quello del 1803): ancora negli ultimi anni del XIX sec. Giuseppe Mazzatinti quantificava in "circa 50" le pergamene presenti, la più antica delle quali risaliva al 1237, ma nell'inventario del 1938, che come detto rispecchia quella che è anche la situazione attuale, le pergamene sono solo 21, con una perdita quindi di oltre la metà dei pezzi, e la più antica conservata è del 1364.

Nel 1938, come si è detto, Raffaele Belforti, su incarico del conte Mario Donini Ferretti, allora commissario prefettizio del Collegio, compilò un inventario-regesto dell'archivio. La suddivisione in serie da lui adottata è quella ancora in uso.

L'Archivio storico del Nobile Collegio della Mercanzia è stato depositato il 30 maggio 2001 presso l'Archivio di Stato di Perugia, ad eccezione dei tre registri delle matricole, trasferite soltanto in un secondo momento, nell'estate del 2006. Nell'occasione è stato redatto un nuovo inventario, che ricalca l'inventario di Belforti del 1938, con l'aggiunta però della documentazione relativa agli ultimi anni del XIX sec. e al primo trentennio del XX, non compresa nel precedente inventario (serie "Archivio secoli XIX-XX"), per un totale di 398 pezzi. Un ulteriore incremento si è avuto nel 2007, con il deposito di circa 50 buste di contabilità fino agli anni Settanta del XX sec., non ancora inventariate.

Oltre alla documentazione relativa al Collegio della Sapienza Nuova e al Monte Pio Consolino e agli uffici comunali dell'Annona e dell'Abbondanza, la cui presenza è spiegabile per i legami di questi enti con il Collegio della Mercanzia, fanno parte del fondo altri nuclei documentari di diversa provenienza e confluiti qui per motivi non del tutto chiariti, indicati da Belforti e nell'inventario attuale come "Arte del Macello", "Enti ecclesiastici" e "Truppe spagnole".

Il piccolo ma interessante archivio dell'Arte del macello, che comprende anche documentazione del Monte Candione (i giurati dell'arte del macello gestivano il capitale del Monte, fondato nel 1626 grazie a un lascito di Sinibaldo Candioni), nel 1798 si trovava presso un'abitazione privata; non è chiaro perché sia entrato a far parte, forse dopo la Restaurazione, dell'archivio del Collegio della Mercanzia.

Con "Enti ecclesiastici" si intende un volume relativo alla tassa strade per gli anni 1768-1772, di cui non si è ancora riusciti a spiegare la presenza nell'archivio del Collegio della Mercanzia, mentre "Truppe spagnole" comprende due relazioni del transito di truppe spagnole in città negli anni 1734 e 1742: è ipotizzabile che il Collegio della Mercanzia abbia fornito assistenza al Comune nella gestione di queste delicate contingenze (ipotesi suffragata anche dal fatto che il primo dei due registri è sottoscritto dal già ricordato Francesco Maria Gulini, notaio dell'arte) e che sia quindi questo il motivo della loro presenza in archivio.


  • scheda Statuti, matricole, iscrizioni 1323 - 1361, registro membranaceo di cc. 86

    Legatura in assi di legno rivestite in cuoio, fermaglio in cuoio con fibbia metallica (un secondo fermaglio è perduto); in bianco le cc. 39v-40r, 47v-52r, 53v-54r, 60r-62v, 73r-74r, 80v-81r.

    Il codice presenta il primo Statuto conservato del Collegio, datato 1323, con i relativi aggiornamenti realizzati una decina di anni dopo (1332).

    Le matricole sono tre, impiantate rispettivamente negli anni 1323, 1345 e 1350. L'ultima immatricolazione contenuta risale al 1361.

    Di seguito l'elenco dettagliato del contenuto:

    cc. 1r-32v: statuto 1323, not. Philippus Andree (c. 1r, capolettera I miniato: Maestro dei corali di S. Lorenzo, "Cristo benedicente"; lettere iniziali dei capitoli alternativamente in rosso e blu, titoli dei capitoli in rosso, segni di paragrafo alternativamente in rosso e blu).
    cc. 33r-39r: matricola 1323 e successive iscrizioni, comprese entro il 1330, not. Philippus Andree.
    cc. 41r-47r: additiones statutarie 1332, not. Christophorus Iohannelli.
    cc. 52v-59v: iscrizioni 1333-1334, not. Christophorus Iohannelli, 1336-1345, not. Cellolus Michaelis (segni di paragrafo alternativamente in rosso e azzurro).
    cc. 63r-72v: matricola 1345 e successive iscrizioni, comprese entro il 1349, not. Cellolus Michaelis (segni di paragrafo alternativamente in rosso e azzurro, da c. 71v, rosso e viola) cc. 75r-81v: matricola 1350 e successive iscrizioni, comprese entro il 1353, not. Cellolus Michaelis.
    cc. 82r-86v: iscrizioni 1353-1361, not. Blaxius Francisci.

    C. Cardinali, A. Maiarelli e S. Merli con A. Bartoli Langeli (a cura di)Statuti e matricole del Collegio della Mercanzia di Perugia, Perugia, Nobile Collegio della Mercanzia di Perugia e Deputazione di storia patria per Umbria, 2000, I, pp. 3-104; II, pp. 425-513
  • scheda Statuti, matricole, iscrizioni, riforme 1356 - 1599, registro membranaceo di cc. 165

    Legatura in assi di legno rivestite in cuoio rosso impresso, fermaglio in cuoio con fibbia e borchie metalliche (un secondo fermaglio è perduto); asportata la carta originariamente compresa fra le odierne cc. 53 e 54, in bianco le cc. 27v, 28v-30v, 41r-42v, 43r-44r, 61v, 63v, 65v, 89r, 96v-98v, 100rv, 104v-108v, 112rv, 115v-116v, 119v-120v, 123v, 127rv, 113v, 138r-143v, 149v-155v, 158v-161v, 164r, 165v.

    La prima parte del codice (c. 1r-88v), più omogenea e dall'impostazione chiaramente libraria, rilevabile dal tipo di scrittura e dalla ricchezza della decorazione, presenta lo Statuto del 1356, lo Statuto (integrativo al precedente) del 1377 e quello del 1403, ciascuna con la relativa matricola degli iscritti. Più composita la seconda parte, che presenta riforme statutarie, allegati vari, una matricola impiantata nel 1445 e proseguita fino al 1529 che in parte si sovrappone a quella inaugurata nel 1403. Tutto il materiale venne probabilmente assemblato e rilegato insieme alla fine del XVI sec.

    Di seguito l'elenco dettagliato del contenuto:

    cc. 1r-2r: Adunanza generale dell'Arte, riforma del 15 aprile 1356.
    c. 2v: decorazione miniata a tutta pagina: Vergine con il Bambino e santi.
    cc. 3r- 27r: statuto 1356 (c. 3r, nella metà superiore della carta: stemma dell'Arte, capolettera I miniato; lettere iniziali dei capitoli alternativamente in rosso e blu, titoli dei capitoli in rosso, segni di paragrafo alternativamente in rosso e blu).
    c. 28r: Adunanza generale dell'Arte, riforma del 26 febbraio 1365, sottoscrive il not. Blaxius Francisci.
    cc. 31r-40v: matricola 1356 e successive iscrizioni comprese entro il 1372, sottoscrive il not. Blaxius Francisci (c. 31r: capolettera I miniato; titoli in rosso; segni di paragrafo alternativamente in rosso e blu).
    cc. 45r-53v: statuto 1377 (c. 45r, nella metà superiore della carta: Matteo di ser Cambio, stemma dell'Arte, capolettera I miniato; capilettera miniati, titoli dei capitoli in rosso, segni di paragrafo alternativamente in rosso e blu).
    cc. 54r-64v: matricola 1377, mano di [Matteo di ser Cambio], cfr. Statuti e matricole del Collegio della Mercanzia di Perugia cit., I, pp. CLVI, 134-135, e successive iscrizioni entro il 1401 (cc. 54r, 56r, 58r, 60r, 62r, 64r: Matteo di ser Cambio, simboli dei rioni cittadini e, per la matricola dei mercatores fiorentini, senesi o, comunque forestieri, operanti a Perugia, S. Giovanni Battista; intestazioni in rosso, segni di paragrafo alternativamente in rosso e blu a fianco di ciascun nominativo).
    cc. 65r-88v: statuto 1403, sottoscrivono i notai Massarellus Pelloli e Calfutius Menecutii (c. 66r, nella metà superiore della carta: stemma dell'Arte, capolettera I miniato; capilettera alternativamente in rosso e argento, titoli dei capitoli in rosso, segni di paragrafo in giallo).
    c. 89v: copia di decreto di Gaspare de Diana, vescovo di Napoli e governatore di Perugia, 1442 agosto 17.
    cc. 90r-95v, 101r-104r: Adunanza generale dell'Arte, riforme 1406-1426 (cc. 102v-104r, titoli in rosso).
    c. 96r: Adunanza generale dell'Arte, riforma 15 dicembre 1469.
    c. 99rv: copia dell'atto di esibizione (1458 settembre 13) di una lettera, inserta, di Bartolomeo Vitelleschi, vescovo di Corneto e governatore di Perugia, 24 luglio 1458.
    cc. 109r-126v: matricola 1403 e successive iscrizioni comprese entro il 1599 (intestazioni, recanti la denominazione della porta cittadina di appartenenza, in lettere dorate; segni di paragrafo alternativamente in rosso e blu).
    cc. 128r-137v: matricola 1445 e successive iscrizioni comprese entro il 1529 (intestazioni, recanti la denominazione della porta cittadina di appartenenza, in lettere dorate, su fondo blu; segni di paragrafo alternativamente in rosso e blu).
    cc. 144r-165r: estratti dallo statuto della città di Perugia, 1402 e copie di reformationes comunali, 1390 e 1400.
    c. 162rv: copia di decreto del luogotenente Bindaccius de Fibindacci de Ricasolis, 1418 dicembre 20.
    c. 164v: copia di decreto di Gaspare de Diana, vescovo di Napoli e governatore di Perugia, 1441 maggio 24; copia di lettera di Eugenio IV a Gaspare de Diana, 1441 luglio 26.
    c. 165r: notai dell'Arte, 1458-1539.

    C. Cardinali, A. Maiarelli e S. Merli con A. Bartoli Langeli (a cura di)Statuti e matricole del Collegio della Mercanzia di Perugia, Perugia, Nobile Collegio della Mercanzia di Perugia e Deputazione di storia patria per Umbria, 2000, I, pp. 131-310; II, pp. 517-656, 709-712, 721-729, 742-748, 762-765, 782-791, 798-801
  • scheda Statuti, matricole, iscrizioni 1599 - 2019, registro membranaceo di cc. 132

    Legatura in assi di legno rivestite in cuoio rosso impresso in oro, fìbbie di chiusura perdute; cc. 132 (la cartulazione moderna dell'intero codice ne conta 129, essendo stati ripetuti per errore tre numeri di carta, ai quali ora è attribuito un bis), in bianco le cc. 1rv, 1bisv, 6v-6bisv, 60v-83v, 87r-91v, 96r-97v, 102r-105v, 109v-113v, 117r-121v, 123v, 124v, 126r-129v.

    Si tratta del codice di durata maggiore, essendo ancora oggi utilizzato per registrare le nuove iscrizioni al Collegio. Contiene lo Statuto del 1599 e la matricola degli iscritti, l'elenco di consultores, procuratores e notai del Collegio.

    Di seguito l'elenco dettagliato del contenuto:

    cc. 1bisr-60r: statuto 1599, sottoscrive il not. Silverius Rettabenius (c. 1bisr, decorazione miniata a tutta pagina: Vergine con il Bambino, angeli e santi; c. 7r, nella metà superiore della carta, stemma dell'Arte, con ai lati due figure femminili, nella parte inferiore, attacco iniziale dello statuto con capolettera I miniato e invocatio in lettere dorate; capilettera miniati, titoli dei capitoli in rosso).
    cc. 84r-116v: matricola 1559 e successive iscrizioni: la matricola è tuttora in uso: sono registrati tutti i nuovi ingressi nell'Arte fino al giorno d'oggi (cc. 84r, 92r, 98r, 106r, c. 114r: Biagio di Angelo Marini, decorazioni miniate riferite alle denominazioni dei cinque rioni cittadini).
    cc. 122r-125v: consultores, procuratores e notai dell'Arte, 1572-1901 (titoli delle sezioni in rosso).

    Nelle immagini digitali delle cc. 86v, 87r, 95r, 95v, 96r, 100v, 101r, 101v, 108v, 109r, 116r, 116v i nominativi degli iscritti al Collegio posteriormente al 1945 sono stati resi illeggibili per motivi di tutela della privacy.

    C. Cardinali, A. Maiarelli e S. Merli con A. Bartoli Langeli (a cura di)Statuti e matricole del Collegio della Mercanzia di Perugia, Perugia, Nobile Collegio della Mercanzia di Perugia e Deputazione di storia patria per Umbria, 2000, I, pp. 313-411; II, pp. 659-704